Cominci a limitarti, ad impegnarti sempre meno: magari sei un gigante ma ti guardi allo specchio e ti vedi come un omino basso ed esile.
Ecco perché ti dico che non è colpa tua, sei solo la vittima inconsapevole di un processo di apprendimento che, invece di potenziarti, ti ha limitato.
Insomma, sei come un bruco cresciuto tra i lombrichi, che non ha la più pallida idea che ha tutte le possibilità per potersi trasformare in farfalla.
La seconda buona notizia è che così come hai imparato a tirare su il freno a mano alla tua Ferrari, allo stesso modo puoi imparare a metterlo giù, premere sull’acceleratore e sfrecciare al massimo della tua potenza.
Prima di andare avanti però voglio chiederti un paio di cose:
Quanto ti riconosci nelle parole che hai letto sino ad ora?
E soprattutto quanto desideri realmente poter ottenere il massimo da te stesso?Bada bene, non ti sto parlando come uno di quei motivatori che si battono il pugno sul petto nello stile dei predicatori americani. Ti sto semplicemente chiedendo quanto desideri una vita migliore?
E per vita migliore intendo una di quelle in cui semplicemente ti senti al posto giusto e al momento giusto, fai quello che ami fare, lo fai bene, riuscendo a goderti quella serenità che ti porta a fine giornata a sentirti soddisfatto di ciò che hai ottenuto.
Se la tua risposta è “Umbero, cavolo, è proprio quello che sento!” allora continua a leggere, perché voglio parlare unicamente a te e non a tutte quelle persone che ormai si sono date per vinte, hanno gettato la spugna e, piuttosto che essere farfalle, si sono arrese ad una vita da lombrichi.
Come ti ho accennato, il mio lavoro consiste nell’aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi e ad ottenere il tipo di vita che desiderano. E sai perché ci riesco così bene?
Perché, nel corso degli anni, ho sviluppato un metodo a 360 gradi che lavora su tutti e tre i livelli della mente.
Infatti, evitando di scendere in inutili tecnicismi, la mente umana può essere suddivisa in tre livelli.
Abbiamo la mente conscia: che riguarda tutte le cose di cui sei consapevole, che gestisce le tue attività quotidiane, come ad esempio leggere queste parole, così come tutte le cose che fai quando sei a lavoro.
Poi abbiamo la mente subconscia: qui ci sono i tuoi pensieri, le tue convinzioni. Qui c’è quella maledetta vocina che ti dice che puoi o non puoi fare qualcosa, che ti frena mentre ti impegni, che si intromette con pensieri fastidiosi invece di fare il tifo per te.
Infine, abbiamo la mente inconscia: che funziona un po’ come la mente subconscia, ma di cui siamo completamente all’oscuro. Ci è completamente invisibile. Eppure governa il 90% del nostro asset mentale.
Nel mio lavoro di coaching accompagno le persone lavorando su tutti e tre questi aspetti, perché non mi limito ad utilizzare le sole strategie di coaching che lavorano fondamentalmente sul primo livello (e, nei migliori dei casi, un po’ anche sul secondo) ma stimolano tutti e tre gli strati.